Sulla rivista
Pubblicato a cadenza mensile a partire dal maggio 1931, il “Bollettino del Museo della Guerra di Rovereto” fu una delle numerose iniziative editoriali promosse dall’allora direttore Mario Ceola (1894-1969), perginese, già volontario nel R. Esercito italiano nel corso della guerra italo-austriaca. Come dichiarato nell’editoriale in apertura del primo numero e ribadito nel numero del gennaio 1932, il “Bollettino” aveva in primo luogo la funzione di divulgare la conoscenza del Museo e dei suoi allestimenti, ma al tempo stesso si proponeva di “pubblicare fatti e notizie inedite anche di minima mole, ma pur sempre interessanti” relative al primo conflitto mondiale. Caratterizzato dalla copertina arancione con l’immagine a stampa del castello di Rovereto firmata dal pittore roveretano Piero Coelli, il periodico contava poche pagine e in realtà raggiunse non tanto più della cerchia – pur nutrita e distribuita in tutto il territorio nazionale – dei soci del Museo, ai quali veniva spedita gratuitamente. Gli articoli (presentazioni delle singole sale espositive del Museo, recensioni dei libri ricevuti, cronaca del museo) erano per lo più redatti dallo stesso Mario Ceola (che si firmava sia col proprio nome che con lo pseudonimo di guerra “Angelo Neri”), ma il “Bollettino” accolse anche contributi di Antonio Piscel, Rodolfo Bonora, Mario Gazzini e di alcuni ex combattenti. Nel maggio 1933 venne aperta una rubrica fissa dedicata alle fortezze austriache del Trentino, interamente curata da Mario Ceola.
La diffusione, nel numero del luglio 1934, della testimonianza dell’ex capitano dell’esercito austro-ungarico Friedrich Julinek relativa alla cattura di Cesare Battisti suscitò le forti proteste di associazioni combattentiste (a partire dalla “Legione Trentina”) e di un duro attacco sul periodico “L’alpino” da parte di Angelo Maranesi (allora podestà di Bologna e presidente del CAI) perché ritenuta non conforme alla narrazione ufficiale dei fatti e non rispettosa dell’immagine del “martire trentino”. Di conseguenza, con ordine della R. Prefettura di Trento del 7 luglio 1934 il numero venne sequestrato. Col successivo numero di agosto il bollettino del Museo cessò definitivamente la pubblicazione.